Gentili lettori, ieri sera la trasmissione televisiva Chi l'ha visto? ha mandato in onda i servizi tanto attesi sul triplice delitto di Napoli, il massacro dei Santangelo nel 1975. E' stata una iniziativa molto importante perchè è più che necessario non solo riportare attenzione su questa vicenda troppo dimenticata ma anche permettere alla mia generazione (e a quelle future) di conoscere a fondo questa tragica e scioccante storia. Far conoscere la storia di Domenico, di Gemma, di Angela e del loro cagnolino Dick. Una storia che grida giustizia da ogni parte, perchè in via Caravaggio e nella memoria della gente resta l'orribile ricordo di una famiglia massacrata in maniera spaventosa e vigliacca e resta la figura di un assassino che è esistito o che esiste ancora e che all'epoca e fino ad oggi l'ha fatta franca. Una strage impunita dunque. E non può essere ancora così. Questa strage deve essere punita.
Il mio augurio è che, adesso, si faccia avanti qualcuno per dare un contributo su questa vicenda. Un contributo che magari fino ad oggi non è mai arrivato. Ogni dettaglio può essere importante, fondamentale. Chi sa e ha avuto paura di qualcosa in passato, abbandoni adesso questa paura e parli.
Mi auguro naturalmente che anche i parenti ancora in vita di Domenico Santangelo si facciano avanti per rendersi disponibili ad una eventuale costituzione di parte civile in un procedimento per la ricerca della verità.
E spero che la Procura della Repubblica di Napoli si senta adesso più motivata, più incoraggiata, più convinta a fare un nuovo tentativo per dare finalmente un nome ed un cognome ad un tizio che, a buon diritto, ancora oggi merita di essere definito "il Mostro di via Caravaggio".
Daniele Spisso
chiunque voglia discutere questo caso,può farlo in questo forum.il moderatore è il responsabile di questo blog. http://gigant.forumup.it/index.php?mforum=gigant
RispondiEliminaHo cercato di registrarmi nel forum ma non ci sono riuscito. In ogni caso mi sono chiesto, ieri sera quando ho visto la ricostruzione della strage, perchè il presunto fidanzato non si è presentato a bussare alla casa della ragazza: è vero che nell'intervista che ho letto su cronaca-nera si parla di un genitore severo o iperprotettivo (che però chiede soldi alla figlia). Ci sono cose che non cubano anche se le cose basilari, i confronti del dna, impronte, sempre che i reperti siano utilizzabili, potrebbero aiutare. Pensavo che le sigarette, i mozziconi o anche il bicchiere di liquore, potrebbero essere in tutto o in parte, lasciati lì per fuorviare gli investigatori. Ho troppa fantasia?
RispondiEliminaper registrarti è facile.è sufficiente che,una volta entrato nel forum,clicchi su "registrati".l'icona si trova in alto.
EliminaTi ringrazio per la tua partecipazione. Bisogna andare un pochettino con la mente al 1975: all'epoca non esistevano gli esami sul DNA e quindi un assassino non immaginava di lasciare sulla scena del crimine delle tracce organiche sue che, in futuro, sarebbero potute diventare leggibili e identificabili grazie alle potenzialità raggiunte dalla scientifica nel campo delle scienze forensi. Le sigarette erano però un elemento da dover prendere seriamente in considerazione lo stesso: ad esempio, verificando se il Turro fosse un fumatore e se sì che tipo di sigarette fumasse e se il dottor De Laurentiis (che era un gran fumatore, l'ho accertato con le mie ricerche) fumasse le Gitanes senza filtro. Nicola Sceral, il fidanzato di Angela, si preoccupò molto nei giorni seguenti per la mancanza di notizie della ragazza e già il 31 ottobre mattina si recò in via Caravaggio, perchè voleva vederla. Lo troverai scritto nel paragrafo "29 ottobre-3 novembre 1975" che è collocato nel mese di novembre 2011 del calendario di questo blog.
RispondiEliminaIo seguo molto la trasmissione "Chi l'ha Visto?", infatti è grazie a questo programma che sono venuta a conoscenza per la prima volta di questo terribile caso di cronaca nera. Devo dire che seguono i loro casi con puntualità, precisione e caparbietà, ed è grazie a loro che alcuni casi importanti come quello di Emanuela Orlandi sono stati riaperti dopo anni di oblio.
RispondiEliminaQuello che ho notato, però, dopo essermi letta tutto il blog di Tenebre fatto benissimo (si vede che ci hai lavorato sodo!!!), è che nella puntata dedicata a Via Caravaggio poco o nulla venne menzionato sulla pista De Laurentiis, mentre si privilegiò (quasi a darla per scontata) quella del Turro.
Tenebre secondo me, se mi posso permettere un consiglio, dovresti cercare di insistere, se hai canali ed i mezzi per poterlo fare, ovviamente, affiinchè la trasmissione "Chi l'ha visto?" Si occupi nuovamente di questo caso.
Secondo me potrebbe essere un aiuto valido e concreto nel tuo, ed ormai nostro, obiettivo di vedere le indagini ripartire.
Più di scrivere eventualmente alla redazione del programma esprimendo il mio desiderio affinché si possa tornare ancora sul caso ed esprimendo il mio auspicio affinché possa essere trattata con maggiore attenzione la pista De Laurentiis non penso che posso fare Maria. Generalmente i programmi tv che si sono occupati di questa vicenda hanno un po' tutti privilegiato la pista Turro. Un pochettino ruppe questa "tendenza" solo Telefono Giallo.
RispondiEliminaQuello che dici è vero, e l'ho notato anche io. Forse il programma Telefono Giallo esaminò anche la pista DeLaurentiis perchè gli ospiti presenti erano tutti direttamente o indirettamente coinvolti con la vicenda e quindi erano più informati su questa pista investigativa all'epoca trascurata.
RispondiEliminaPerò c'è anche da dire che non vi è certezza della relazione sentimentale tra il DeLaurentiis e la povera Angela. Senza questa certa crolla tutta la tesi accusatoria. Ma, scusa Tenebre, Fausta Cenname è ancora in vita? Ai tempi del delitto era molto giovane quindi potrebbe esserlo. Forse tu hai avuto modo di parlarle in via del tutto informale, possibile che non ricorda nulla che possa essere utile alle indagini? A quei tempi lei faceva spesso visita alla zia, che oltretutto era un'ostetrica. Possibile che, se davvero Angela avesse abortito, la matrigna non ne sapeva nulla? So che tutto questo è altamente ipotetico e teorico, ma non impossibile da scartare.
Sul Turro ovviamente è più facile puntare il dito, perchè lui aveva mentito ai Santangelo sulla sua identità e perchè lui risultò essere una persona già nota alla giustizia. Quindi una tesi di un ipotetico ricatto finito male, di un voler mettere a tacere chi potrebbe aver visto o saputo qualcosa di troppo trovano un terreno più fertile.
Tu hai fatto un grande lavoro Tenebre, davvero degno di nota, ma ovviamente la tv ha un potere più forte del tuo.
Ti suggerivo in buona fede di insistere con la trasmissione Chi l'ha Visto? perchè loro hanno fatto riaprire casi davvero dimenticati.
E questo atroce triplice delitto non è meno degno di nota. Anzi.
La pista Turro è quella che colpisce di più perché porta ad un malavitoso, quindi ad un soggetto socialmente pericoloso, e perché questa storia ci parla di un crimine davvero brutale oltre ogni immaginazione. A questo aggiungiamo che il Turro si rifiutò di rispondere alle domande degli inquirenti, resta aperta l'ipotesi che fu lui perché non furono fatte neanche comparazioni con le sue impronte digitali, Angela (due giorni prima di essere uccisa) parlò in ufficio di un Ingegnere e aggiunse che lei sarebbe morta scannata (Turro si presentò ai Santangelo come un Ingegnere - due giorni dopo aver detto questa cosa spaventosa Angela morì assassinata). Ho provato a contattare Fausta Cenname (che nel '75 lavorava come parrucchiera per donne in un salone nel quartiere napoletano del Vomero - quindi nello stesso quartiere in cui Gemma Cenname aveva la sua ex abitazione divenuta poi solo studio ostetrico) attraverso gli Zarrelli. Ma questi mi hanno risposto che hanno perso i contatti con lei da molti anni e che dunque oggi non ne sanno più niente. Ho fatto ricerche anche attraverso l'elenco del telefono ma non c'è stato esito positivo. Ho cercato anche presso il paese natìo di Gemma Cenname: Camigliano, nel casertano. Il paese è pieno di Cenname ma nessuno di questi è parente di Gemma e neanche a Camigliano ho trovato Fausta.
RispondiEliminaCiao ragazzi, trovo alquanto insolito cenare alle ore 23,il fatto che i coniugi Santangelo non lo avessero fatto ancora è da far riflettere. Questo dettaglio può avere molta rilevanza sul responsabile della strage.
RispondiEliminaPerché non cenare prima, se si aspetta qualcuno che dovrà farti visita alle ore 23? Questo indizio lascia intendere che il mostro doveva essere lì molto prima di quando poi sia giunto, che poi per motivi sconosciuti sia arrivato in casa dei Santangelo solo a quell'ora. Io resto dell'idea che ha compiere l'orrore sia stata una persona molto vicino alla famiglia e che ha agito per impeto e non con premeditazione e scarterei l ipotesi del Turro in quanto essendo un personaggio legato agli ambienti malavitosi avrebbe agito diversamente nel portare a termine la sentenza di morte dei poveri Santangelo, i malavitosi avrebbero usato armi da fuoco, magari usando armi con silenziatore in modo da non sporcarsi di sangue i loro abiti e non si sarebbero trattenuti in quella casa tutto quel tempo. Cosa ne pensate?
RispondiEliminaSecondo me il fatto che la signora Simonetti, l'inquilina del piano di sotto, abbia udito rumori e frastuono alle ore 23.00 non vuol dire necessariamente che l'assassino o gli assassini, questo non lo sappiamo, sia arrivato a quell'ora e che la famiglia Santangelo sia rimasta a digiuno fino a quell'ora ad attenderlo. E' anche plausibile che l'ospite, atteso o meno, neanche questo sappiamo, sia arrivato ore prima, appunto mentre i Santangelo erano in procinto di mettersi a tavola, e che siano stati interrotti dalla visita. Fin qui tutto "normale" ed e' plausibile che i vicini non abbiano udito nulla perche' erano verosimilmente a loro volta a tavola con la tv accesa in procinto di cenare. Evidentemente la discussione e' degenerata verso quell'ora ed e' culminata tragicamente, ed essendo un'ora tarda, un'ora in cui le persone vanno a dormire la vicina ha udito il frastuono. La famiglia Santangelo fu uccisa e pertanto non ebbe mai modo di consumare la cena. Almeno io la vedo cosi'. Non vedo come si possa collegare il fatto che alle 23.00 la famiglia non avesse cenato ad un'eventuale premeditazione. A mio avviso, per avere una prova del genere, dovremmo avere un vicino che abbia visto qualcuno entrare e fissare un orario esatto, non l'orario dell'aggressione.
RispondiEliminaSecondo il mio modesto parere, i Santangelo aspettavano la visita di quella sera e rinviarono la cena. Poi, per qualche motivo che non sappiamo, questa visita non ebbe piu' luogo in un orario evidentemente concordato e quindi, sul tardi, marito e moglie si misero a tavola. Furono interrotti da quella visita che solo a quell'ora tarda ebbe poi luogo. Secondo me. La criminalità organizzata si chiama così proprio perchè è organizzata. Usa la violenza se è necessaria per i suoi interessi ma agisce in maniera " pulita ". Specie quando si tratta di vittime estranee ai loro stessi ambienti.
RispondiEliminaNon lo so. Se io dessi appuntamento ad esempio alle 20 ed alle 21 il mio ospite non arriva, io mi metto a mangiare. Nel 1975 non c'erano i cellulari, non e' che potevi lasciare il messaggino per sapere se stessero arrivando o meno. Io credo che, in base alla testimonianza della signora del terzo piano in cui i rumori iniziarono alle 23.00, tutti diano per scontato che l'assassino/i arrivo' a quell'ora; ma io prendo anche in considerazione l'ipotesi che la famiglia si stesse per mettere a tavola in un orario in cui tutto il palazzo gli inquilini erano intenti a cenare, anche per questo nessuno vide l'ospite entrare, e forse la discussione ando' avanti due/tre ore fino a culminare con la lite/discussione che porto' al tragico epilogo della strage. Altrimenti i Santangelo avrebbero gia' cenato. Anche se al Sud si cena piu' tardi rispetto al Nord, non mi risulta che neanche a Palermo la gente mangi alle 11 di sera....
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