-Bruno De Lillo [*professione: Generale medico]
L'anno
1975, addì 11 del mese di Novembre negli uffici della Squadra Mobile della
Questura di Napoli. -
Innanzi
a Noi sottoscritto Sost. Proc. dott. I. Ormanni è presente: DE LILLO Bruno fu
Aurelio e di Teresa Montanaro, nato a Caserta il 16.4.1912, domiciliato in
Napoli Via Lepanto n. 111, il quale interrogato risponde:
"Sono
parente largo della famiglia Cenname e comunque con la signora Gemma sia mia
moglie che io abbiamo avuto rapporti molto frequenti con la Gemma anche perchè
ha assistito come ostetrica le mie figlie. Ricordo che mi fece conoscere il
Santangelo prima del matrimonio per chiedere un parere a me ed a mia moglie e
ricordo anche che non ricevetti un'ottima impressione da questa conoscenza.
Successivamente e cioè da quattro a cinque mesi a questa parte la Cenname era
in uno stato di tensione particolare, mi parlò spesso delle sue perplessità in
merito ai guadagni del marito e del fatto che la casa veniva frequentata da
persone che non le piacevano molto. Mi parlò addirittura della sua
determinazione di separarsi ed a mio giudizio avrebbe già preso da tempo questa
decisione se non fosse stata trattenuta dal pensiero dei pettegolezzi che
sarebbero sorti nel suo paese di origine. Ricordo anche che aveva timore di
essere privata dei suoi gioielli, tanto che dietro sue insistenze nel mese di
luglio di questo anno io l'accompagnai presso l'Agenzia n. 18 del Banco di
Napoli (*viale di Augusto 5/7, Napoli; n.d.r.) per farle aprire una cassetta di sicurezza ed un conto corrente. Ricordo
perfettamente che quel giorno entrò in banca con la borsa che portava sotto il
braccio e in un momento in cui mantenni io la borsa vidi che c'erano dei titoli
ed un involto che conteneva degli oggetti. Dedussi che questi oggetti fossero i
gioielli che lei voleva custodire dato che non entrai nel locale delle cassette
di sicurezza. Fatto sta che al termine della operazione, lei mi disse che si
sentiva più tranquilla ed anzi aggiunse che voleva portare in banca anche la
sua argenteria e addirittura la biancheria di maggior valore. Su queste due ultime
cose io cercai di dissuaderla o comunque di ritardare quanto meno la faccenda
per evitare che il marito e la figliastra potessero avere delle reazioni poco
piacevoli [...] Mi risulta che per due volte a casa di Gemma in Via Mario Fiore
ci sono stati tentativi di effrazione; una volta prima che lei si sposasse con
il Santangelo e l'altra volta dopo il matrimonio, per cui lei e il Santangelo
trasportarono tutta la biancheria da Via Mario Fiore a Via Caravaggio. Penso
che il matrimonio sia avvenuto il 28 ottobre 1974.-
Letto,
confermato e sottoscritto."
NOTA:
[...] risulta (da un
documento della Questura di Napoli allegato al verbale del teste De Lillo;
n.d.r.) che la ostetrica (Gemma Cenname; n.d.r.) dette (all'agenzia 18 del
Banco di Napoli; n.d.r.) l'indirizzo di via Mario Fiore per nascondere il
deposito dei danari ed il noleggio della cassetta di sicurezza al marito e non
ad altri.
-Ada Ianniello [*la teste ebbe un ultimo contatto con
Gemma Cenname proprio la sera della strage, il 30 ottobre 1975. Si sentirono al
telefono alle ore 21:00. La teste riferì di aver sentito la Cenname serena e
tranquilla quella sera]
L'anno
1975, addì 11 del mese di Novembre negli uffici della Squadra Mobile della
Questura di Napoli. -
Innanzi
a Noi sottoscritto Sost. Proc. dott. I. Ormanni è presente la signora: IANNIELLO
Ada, in DE LILLO, fu Giuseppe e fu Amalia Acciavatti, nata a Caserta il giorno
11.8.1919, dom/ta in Napoli Via Lepanto n. 111, la quale opportunamente
interrogata risponde:
"Sono
stata in rapporti molto stretti con Gemma Cenname anche perchè ha assistito al
parto delle mie figlie. Ricordo che ci presentò il Santangelo prima del
matrimonio e ne ricevetti l'impressione di un uomo taciturno e molto riservato.
Poichè la Gemma a volte si confidava con me nei primi mesi di questo anno mi
disse che le cose tra lei e il marito non andavano molto bene e che voleva
separarsi (*anche un amico di vecchia data di Domenico Santangelo, Federico Corrado [che vide il Santangelo l'ultima volta proprio il 30 ottobre 1975 mattina], dichiarò, dopo la scoperta della strage di via Caravaggio, che il Santangelo gli confidava negli ultimi tempi che i rapporti con la seconda moglie si erano fatti tesi e che quindi non erano dei più felici. Corrado aggiunse che circa 15 giorni prima del tragico fatto, Domenico Santangelo gli confidò che stava pensando di dividersi da Gemma Cenname; n.d.r.) anche perchè non riusciva a capire quanto guadagnasse il marito e
come ed anche perchè si sentiva estranea sia al marito che alla figliastra i
quali invece erano molto legati tra loro. Negli ultimi quattro-cinque mesi era
stata presa dal timore di perdere la sua roba, per cui aveva cercato di
metterla in salvo e tramite mio marito riuscì ad ottenere una cassetta di
sicurezza al Banco di Napoli. Ricordo che l'accompagnai ad aprire
contemporaneamente un conto corrente ed a portare della roba nella cassetta che
io non vidi ma che sapevo consistere in titoli e gioielli. Ricordo ancora che
ai primi del mese di ottobre mi chiese di accompagnarla ancora in banca per
tagliare delle cedole a quanto ricordo ed io risposi che non potevo
accontentarla poichè il giorno ero stata alla partita di calcio ed avevo la
febbre. Quindi credo che il discorso sia avvenuto il lunedì. Voi mi dite che la
cassetta di sicurezza è vuota e ciò mi sembra molto molto strano perchè non
credo che dopo aver fatto tanto per ottenere la cassetta proprio per custodirvi
i gioielli li abbia poi tolti di nuovo senza alcun motivo e così breve distanza
di tempo [...] Per quanto riguarda i tentativi di furto in Via M. Fiore (*la Cenname, in via Fiore, possedeva una pistola e dei bossoli
- evidentemente per difesa personale dopo un primo tentativo di furto nel suo studio
privato di ostetrica; n.d.r.) ricordo
che la Gemma ne subì uno prima di sposarsi, forse due anni prima del
matrimonio, e l'altro nei primi mesi del 1975, tanto che portò la sua roba in
Via Caravaggio.
Fatto,
letto e sottoscritto."
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L'anno
1975 addì 12 del mese di novembre negli Uffici della Squadra Mobile della
Questura di Napoli, alle ore 18.-
Innanzi
a noi sottoscritto Sost. Proc. dr. Italo Ormanni è presente IANNIELLO Ada, già
in altri atti generalizzata, la quale nuovamente interrogata dichiara/-
"Riconosco
dai gioielli che mi vengono mostrati alcuni che io ho visto per abitudine ad
indossare da Gemma Cenname od altri che ho regalato lo stocco in varie
occasioni.- Non vedo tra essi alcuna catena e un anello in oro con pietra
intercambiambile.-
Letto
confermato e sottoscritto.-"
Daniele Spisso
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