Come potete evincere dall'articolo pubblicato questa mattina nel portale di giornalismo Cronaca-Nera.it, e firmato da Fabio Sanvitale, agli inizi di maggio è terminata una analisi di laboratorio eseguita su uno dei reperti (ancora a disposizione) inerenti la scena del crimine della strage Santangelo. Si tratta di un asciugamano macchiato di sangue, presente nell'appartamento al quarto piano di via Caravaggio numero 78. La Procura di Napoli preferisce, per adesso, mantenere riservatezza sull'esito di questo esame.
Daniele Spisso
*Link articolo:
http://www.cronaca-nera.it/notizie/675-strage-via-caravaggio-procura-nome-assassino.html
Molto interessante, anche se dubito che tra quelle macchie di sangue vi sia anche quello dell'assassino. E comunque non condivido il parere di Zarrelli: anche se l'assassino è deceduto, a mio parere sarebbe comunque importante conoscere la sua identità...
RispondiEliminaIl parere molto pessimista e rassegnato espresso dall'avv. Mario Zarrelli non mi ha sorpreso infatti perché tutte le volte che ho avuto personalmente occasione di parlargli mi ha espresso la stessa opinione. Opinione che neanche io condivido perché stiamo pur sempre parlando di un feroce triplice delitto. Stiamo pur sempre parlando di un assassino (non sappiamo se aiutato o meno da un complice in una seconda fase) che non ha risparmiato neanche un cane da compagnìa e che (ancora vivo o già morto) comunque l'ha fatta franca. E' stato un massacro impunito. E' chiaro che l'autore della strage potrebbe essere morto nel frattempo e quindi è chiaro che questo lo rende non imputabile: se è morto non ci potrà mai più essere un nuovo processo sull'omicidio dei Santangelo. Ma è anche vero che (anche per l'allarme sociale che all'epoca fu vissuto in città) i cittadini hanno comunque diritto a conoscere la verità (cioè il nome) e la giustizia ha il dovere di non smettere di cercare la verità. Anche se è morto bisogna comunque vedere se è possibile conoscerne almeno il nome. Dopo tutto in quella strage sono morti dei familiari dell'avv. Zarrelli e non tutti sanno che suo fratello (l'ex imputato) è stato riconosciuto innocente e risarcito.
RispondiEliminaAnche io trovo l'articolo molto interessante anche e soprattutto perchè di questo reperto mi pare non se ne fosse mai parlato. Inoltre ho un paio di considerazioni da fare: la prima è che secondo me la Procura di Napoli non si pronuncia perchè forse hanno trovato qualcosa che sia "estraneo" ai Santangelo e vogliono trovare una comparazione da analizzare (quindi il DNA dei sospettati). Sono fiduciosa in questo.
RispondiEliminaLa seconda, sono d'accordo con sundance, ossia non condivido quello che ha dichiarato Mario Zarrelli.
Premetto di rendermi conto che noi siamo al fuori di tutta questa vicenda e che quindi forse è fin troppo facile parlare con i sentimenti degli altri. L'avv. Mario Zarrelli probabilmente esterna questo suo disappunto con un po' di (comprensibile, direi!!) rabbia, in quanto, nonostante il fratello sia stato giudicato completamente estraneo ai fatti ben diversi anni fa, qualcosa di sta muovendo, e neanche ne siamo sicuri, a distanza di quasi 40 anni, quando, giustamente, i 2 principali sospettati sono deceduti (e quindi, anche qualora si trovasse traccia della presenza di uno dei due tra i reperti, con la consapevolezza che non si sono mai fatti un giorno di galera per questo), e che i testimoni o possibili tali sono altrettanto morti o non più in condizioni, per i più diversi e svariati motivi, di essere di aiuto alle indagini.
Però io comunque sono dell'idea che bisogna in ogni caso cercare di arrivare ad una verità. Se potessi rivolgere una domanda all'avv. Mario Zarrelli gli chiederei: " Lei non vorrebbe a questo punto per lo meno sapere al posto di chi ha pagato con la galera suo fratello? Lei non vorrebbe, un giorno magari non molto lontano, andare sulla tomba di Sua zia e poterle finalmente dire "riposa in pace"?". Inoltre non dimentichiamo che per anni l'opinione pubblica, nonostante il verdetto di assoluzione con formula piena, ha continuato a guardare Domenico Zarrelli con circospezione e pregiudizio. Basta ricordare la puntata di Telefono Giallo che gentilmente Tenebre ci ha riproposto. A quei tempi Zarrelli era già stato assolto, ma tra gli ascoltatori che intervenivano al programma, molti erano ancora convinti, nonostante la magistratura avesse decretato il contrario, che fosse lui il mostro.
Capisco che non vi sarà mai una verità processuale, perchè il vero colpevole non andrà mai in carcere, non solo perchè i 2 sospettati per eccellenza sono morti, ma, anche in caso di colpo di scena e di assassino "insospettabile" ed ancora in vita (parlo per ipotesi), sarebbe troppo anziano/a per poter essere condannato a regime carcerario.
Tuttavia sono fermamente convinta che bisogna andare avanti e cercare questa verità. Perchè un delitto così feroce merita una risposta e perchè la famiglia Santangelo merita questa verità, qualunque essa sia, non importa se il loro carnefice non pagherà davanti alla legge. Purtroppo di errori a suo tempo ne furono commessi tanti e non si può tornare indietro. Se si potesse Domenico Zarrelli non sarebbe andato in carcere ingiustamente, ma, soprattutto, Domenico Santangelo non avrebbe aperto quella porta quel maledetto 30 ottobre 1975.
Io faccio il tifo per i nostri biologi, chimici, investigatori, criminologi, forze dell'ordine e chiunque sia direttamente o indirettamente interessato a questo caso affinchè questo nome salti fuori.
Perchè gli eredi dei Santangelo e della Cenname hanno il diritto di saperlo, perchè lo si deve a Domenico, Gemma, Angela e Dick.
E perchè lo si deve anche a Domenico Zarrelli.
Nell'interesse dei lettori vorrei tuttavia ricordare che allo stato dei fatti (per quello che ho potuto conoscere) non è dato sapere se il potenziale sospettato Annunziato Turro è ancora vivo o se è morto nel frattempo. Può darsi però che la Procura di Napoli ha avviato delle ricerche e che, con i mezzi a sua disposizione, è riuscita a sapere qualcosa di preciso al riguardo.
RispondiEliminaScusa Tenebre, dalla dichiarazione di Mario Zarrelli in quell'articolo sembrava invece certo che anche il Turro fosse morto....
RispondiEliminaSi, l'ho letto infatti. Forse l'avv. Mario Zarrelli ha qualche informazione precisa al riguardo o l'ha avuta da altri. Per quel che ricordo, la prima volta che parlai di persona con l'avvocato (nel luglio del 2011) lui mi disse di non sapere se il dott. De Laurentiis e il Turro fossero ancora vivi o meno. Infatti scoprì io che il De Laurentiis era deceduto nel frattempo (e lo feci sapere poi all'avvocato). Sul Turro non gli ho mai fatto sapere che è deceduto proprio perché le mie ricerche non hanno avuto né esito positivo né esito negativo: non mi è stato possibile sapere se il pregiudicato calabrese è ancora vivo o se è deceduto anche lui.
RispondiEliminaInformo i miei lettori che in realtà l'avv. Mario Zarrelli non avrebbe nessuna certezza del fatto che anche Annunziato Palmiro Turro sia morto anche lui. Ne ho parlato con la figlia dell'avvocato e lei mi ha detto che suo padre ha fatto quella dichiarazione basandosi probabilmente su una sua ipotesi. Cioè: considerando il tempo trascorso (38 anni) e immaginando che oggi il Turro sarebbe molto in avanti con gli anni, l'avv. Mario Zarrelli pensa che anche quest'altro sarebbe nel frattempo deceduto.
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