domenica 4 settembre 2011

Intervista alla migliore amica di Angela Santangelo

Buongiorno M. L., La ringrazio per aver deciso di concedermi gentilmente questa intervista
"Grazie a Lei"

Quando ha conosciuto Angela precisamente?
"Nel marzo del 1974. Io mi ero trasferita a Napoli da un paio di mesi. Non sono italiana e avevo preso residenza nel capoluogo partenopeo per motivi di lavoro che riguardavano me e la mia famiglia"

Come ha avuto modo di conoscere Angela?
"Conobbi Angela frequentando un bar che si trovava in via Caravaggio, mèta di molti giovani residenti in zona. Infatti, come Angela, anche io presi casa in via Caravaggio. Scoprimmo di essere anche vicine di abitazione perché praticamente il mio palazzo si trovava di fronte al suo. Io ed Angela legammo bene, quasi da subito. Probabilmente per alcune nostre affinità di carattere. Lei era una ragazza dolcissima e molto matura; inoltre amava avere pochissime compagnie intorno. Come me"

Vi vedevate spesso?
"Inizialmente solo un paio di volte alla settimana. Poi, con il passare del tempo, la nostra amicizia si è maggiormente intensificata e così iniziammo a vederci più spesso. Anche ogni giorno"

Come trascorrevate il vostro tempo, in genere?
"Entrambe non amavamo avere molte compagnie intorno. Frequentavamo un gruppo di giovani che popolavano i bar della zona di via Caravaggio ma non c'era con loro un vero e proprio rapporto di amicizia. Il più delle volte, quindi, io ed Angela stavamo sole, per conto nostro. Passammo bellissimi pomeriggi insieme, recandoci spesso con i taxi al centro di Napoli per fare shopping o per trascorrere spensieratamente le ore che avevamo a disposizione nella zona del lungomare, a Mergellina. Oppure andavamo allo stadio o in piazza Amedeo per seguire alcuni calciatori della formazione Primavera del Napoli"

Per come li ha conosciuti, ci può descrivere Domenico Santangelo e Gemma Cenname?
"Lui era un tipo molto solitario e poco simpatico. Metteva molto a disagio le persone che conosceva poco perchè aveva l'abitudine di scrutarle attentamente, quasi come se volesse studiarle. La Cenname l'ho vista solo due, tre volte. Anche lei sembrava non ispirare molta simpatia" (*I dati sul carattere dei genitori di Angela sono stati confermati anche dagli altri condomini del palazzo in cui abitavano; il dettaglio sull'abitudine di Domenico Santangelo di scrutare attentamente gli sconosciuti, mettendoli un pò a disagio, è stato confermato anche da una dipendente dell'Inam, che lo notava quando il Santangelo si recava talvolta presso la sede di Fuorigrotta per prendere la figlia Angela dal posto di lavoro, al termine del turno della ragazza; n.d.r.)

Quando è stata l'ultima volta che ha visto Angela?
"Più o meno intorno al 20 ottobre '75. Angela mi disse che a fine mese sarebbe andata fuori Napoli, presso il paese d'origine di sua madre, Eleonora Lo Cascio, nel casertano"

Lei come venne a conoscenza dell'assassinio di Angela?
"La sera in cui fu scoperta la strage io e alcuni miei amici stavamo nel locale Il Rifugio, che si trovava proprio sotto il palazzo di Angela. Ad un certo momento vedemmo arrivare i pompieri e notammo che i vigili del fuoco adoperarono una scala mobile per salire al quarto piano, dove abitava Angela. Un nostro amico, che si chiamava Roberto, non immaginando quello che di lì a poco avremmo saputo, disse per scherzo -Vuoi vedere che la casa di Angela ha preso fuoco e lei non c'è?-. Poi, dopo poco tempo, ci accorgemmo che stava succedendo qualcosa di grave. Finchè venimmo a sapere della tragica scoperta nell'appartamento di Angela e del suo assassinio. Successivamente, cercai di sapere che cosa era successo a Dick, il yorkshire di Angela, perchè volevo prendermene cura io. I poliziotti mi dissero che non sapevano che fine avesse fatto il cane. Poi, qualche giorno dopo la scoperta della strage, si seppe che anche Dick era stato ucciso perchè lo trovarono sul fondo della vasca da bagno"

Qual è la Sua ipotesi sull'assassinio di Angela?
"Non lo so, sinceramente. Penso però più ad una pista privata che ad una di affari. Io ho sempre avuto l'impressione che i familiari di Angela fossero benestanti e che non avessero problemi finanziari"

Secondo Lei si riuscirà ad arrivare alla verità, un domani?
"Penso di sì. Se qualcuno si deciderà a riaprire finalmente il caso e a cercare i reperti del delitto per trovare il DNA dell'assassino, sarà secondo me possibile risolvere questo inquietante triplice delitto"

Qual è il Suo ricordo più bello di Angela?
"Il suo sorriso soprattutto. Angela aveva un sorriso bellissimo. E il ricordo di quei bellissimi momenti insieme che abbiamo vissuto da grandi amiche durante quei nostri pomeriggi a Napoli"

Grazie
"Grazie a Lei"

Daniele Spisso

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